Il taglio dell’erba costituisce molto spesso la voce di spesa più significativa nella manutenzione ordinaria del verde pubblico comunale. Tale operazione, soprattutto se poco frequente, richiede alti input energetici e produce ogni volta una consistente massa di erba tagliata, che viene generalmente sottoposta a onerosi processi di trasporto e trattamento, nei casi più virtuosi come sottoprodotto o materiale di risulta, molto spesso addirittura come rifiuto
Progettazione delle aree inerbite
Passando da aree estese, superiori a 2.000 mq, ad aree piccole e frammentate, inferiori a 200 mq, il prezzo per la rasatura di tappeti erbosi pressoché raddoppia (Bollettino dei prezzi informativi della Camera di Commercio di Bergamo, 2013).
Per ridurre i costi di gestione, in fase di progettazione vanno generalmente evitate superfici inerbite di piccole dimensioni. Dove possibile, alberi ed arbusti possono essere piantati in aree pacciamate distinte dalle superfici inerbite; gli arbusti alla base degli alberi consentono inoltre di evitare i danni da decespugliatore, una delle principali cause di deperimento degli alberi urbani.
Adozione del taglio ‘mulching’
Il taglio “mulching” prevede interventi più frequenti con il rilascio dell’erba in loco, sminuzzata e uniformemente distribuita. L’aumento del numero di tagli comporta una decisa riduzione dei costi unitari, grazie ai minori tempi di lavoro ed all’eliminazione degli oneri di raccolta, trasporto, smaltimento o recupero dell’erba.
VANTAGGI
- Manutenzione più assidua, maggiore presidio del verde
- Miglioramento qualitativo dei prati, migliore accestimento delle graminacee
- Restituzione di sostanza organica al suolo, minore compattamento del suolo e miglioramento delle sue caratteristiche di permeabilità e fertilità
- Forte riduzione / eliminazione degli scarti (rifiuti)
- Minore fioritura di graminacee, riduzione delle allergie
- Minori consumi ed emissioni
- Condizioni di lavoro migliori e più sicure per gli addetti
AVVERTENZE
- Il giudizio di convenienza varia in funzione della tipologia e della conformazione delle aree verdi.
- È necessario l’impiego di macchinari appositi
- Non è sempre utilizzabile in tutte le situazioni (ad es, in aree molto piccole, per tappeti erbosi “tecnici” di uso sportivo, ne va valutato l’impiego in funzione delle condizioni specifiche)
- sono richieste programmazione ed organizzazione del lavoro in grado di garantire la necessaria tempestività (può essere difficile per il primo taglio)
- Non è compatibile con affidamento dei lavori a stagione avanzata (con erba già alta)
Prati selvatici, prati fioriti, a manutenzione ridotta
In aree non finalizzate al calpestio, possono essere utilizzati i “prati fioriti”, ottenuti preferibilmente dalla semina di specie ed ecotipi locali (“wildflowers” o “fiori di campo”). Con le necessarie precauzioni, alcune aree verdi, opportunamente individuate, possono essere temporaneamente lasciate in condizioni di “non gestione”, sperimentando una “evoluzione spontanea controllata”, eventualmente anche con introduzione di fiori selvatici.
Queste aree possono diventare vere e proprie “aree rifugio” per la fauna urbana, e in particolare per entomofauna ed avifauna, utili sia alla città, sia alle zone rurali limitrofe (impollinatori, insettivori, rapaci per il controllo dei roditori, etc.); la loro diffusa presenza è inoltre indispensabile per interventi di potenziamento o reintroduzione di insetti ausiliari utilizzati in lotta biologica ed integrata (ad es. coccinellidi), nelle aree verdi e negli orti urbani.
VANTAGGI
- elevato potenziale ornamentale e di biodiversità
- capacità di colonizzare i suoli urbani, alterati, poveri e poco ospitali per le specie “ornamentali”, più esigenti.
- Possibilità di costituire “aree rifugio” per la fauna utile (in particolare entomofauna: ausiliari e pronubi)
- Possibile riduzione dei costi di gestione (riduzione dei tagli a 2-3 annui)
- maggiore biodiversità, creazione di aree ad evoluzione più “naturale”, sostegno alle popolazioni utili, anche in coerenza alla riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e di sintesi.
- funzione culturale, in quanto favorisce maggiore consapevolezza sulle dinamiche evolutive delle associazioni vegetali, permettendo la creazione di giardini basati anche su tali processi e favorendo una gestione più “sostenibile” del verde.
AVVERTENZE
- L’utilizzo di miscugli commerciali di “prati fioriti” ha un grande impatto estetico ed in genere facilita il consenso da parte dei cittadini, ma comporta maggiori oneri e in genere la necessità di trasemine o rifacimenti ogni 2-3 anni. La fioritura è normalmente stagionale: è quindi accompagnata da periodi di stasi, come del resto è naturale;
- E’ possibile la transizione verso miscugli “selvatici” locali, che però hanno indubbiamente minore valore ornamentale
- La diffusione di prati fioriti e selvatici deve essere accompagnata da adeguata sperimentazione, in funzione delle specifiche condizioni ambientali
- E’ necessaria attenta valutazione e conoscenza delle diverse aree verdi; vanno considerati molti aspetti, come la tendenza all’abbandono dei rifiuti in alcune aree, i diversi livelli di fruizione e le diverse tipologie di aree verdi, l’eventuale presenza di flora allergenica, etc;
- E’ necessaria una campagna informativa anche per accompagnare l’evoluzione dei gusti estetici della cittadinanza, pena la mancata accettazione
- E’ necessaria un’introduzione graduale, con informazione e coinvolgimento dei soggetti interessati, a partire dagli utenti, sino alle squadre di manutentori che devono maturare la necessaria competenza
E’ infatti necessario un diverso approccio al lavoro da parte delle imprese e molta capacità di osservazione: dalla capacità di diversificare gli sfalci in funzione delle fioriture e dell’andamento climatico, sino all’individuazione delle specie vegetali caratterizzate da miglior comportamento
La gestione sostenibile dei prati urbani è correlata alla gestione sostenibile del verde urbano nel suo complesso; poiché viene influenzata ed orientata la capacità di disseminazione di alcune specie, è necessario che le scelte operate siano coerenti con le tecniche agronomiche di contenimento della vegetazione indesiderata;
Anche le tecniche di lotta biologica ed integrata contro le avversità del verde (rese obbligatorie dalla norma che regola l’utilizzo di prodotti fitosanitari in città) dipendono dalla presenza o meno di ambienti urbani (come i prati selvatici) capaci di ospitare, proteggere e nutrire gli organismi utilizzati per il controllo di patogeni e parassiti.